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La guardiana sedea nella verzura;
E filando, cantava. E ancor mi sento,
Come un eco, nell anima,
Di quella nenia il flebile lamento.
Nel paese, sull erba del sagrato, 25
Borbottando il breviario,
Passeggiava con lenta orma il curato.
Mi salutò; e sospeso il suo latino:
«Guardi, ei disse, là in faccia
Letteratura italiana Einaudi 105
Giovanni Camerana - Poesie
Quegli affreschi; li voglion di Luino». 30
Torino, maggio 1870.
Letteratura italiana Einaudi 106
Giovanni Camerana - Poesie
Il pioppo nell azzurro
È un vivo tremolío di grigio e argento;
Fa in mezzo ai rami il vento
Lento sussurro.
Per la marea dorata 5
Delle messi, olmi e noci hanno sembianza
Grave; la lontananza
Brilla infiammata.
Rosseggia il cascinale
Fra pianta e pianta; il muricciuol di creta 10
Piove una larva queta
Dentro il canale.
Dentro il canale, a riva,
Cinque bianche anitrelle in concistoro
Si dicono fra loro 15
L egloga estiva.
Verran le luccioline
Stassera, or pieno il prato è di farfalle:
Candide, glauche e gialle,
Grandi e piccine. 20
Al gaio torneamento
La libellula mesce il suo ronzío&
E il pioppo è un tremolío
Di grigio e argento.
Torino, maggio 1870.
Letteratura italiana Einaudi 107
Giovanni Camerana - Poesie
Nella fresca valletta è il bel frutteto
Ridente come un egloga,
Il bel frutteto che sembra il giardino
Mistico e queto
Dove pensa e passeggia il certosino. 5
Brilla sui rami delle curve piante,
Come una lieta grandine,
La profusione dei frutti maturi;
L erba olezzante
Accarezza nel prato i tronchi oscuri. 10
Oh armonie del silenzio e del riposo!
L erba, le nubi e gli alberi
Formano il coro; e candida e soletta,
Fra il misterioso
Fogliame, origlia e guarda la casetta; 15
La tranquilla casetta, il verecondo
Asilo, il romitorio!
La cella, il nido che sognasti tanto,
Quand eri al mondo,
Vergine mia che dormi in camposanto!& 20
Letteratura italiana Einaudi 108
Giovanni Camerana - Poesie
a Vittorio Avondo
Sul cretoso declivio a piombo sfolgora
Il sol meridïano;
Profilo giallo che spicca in sul diafano
Orizzonte lontano.
Tanto azzurrino è il cielo e tanto limpido 5
Che lo diresti nero;
Baccanal di cobalto, ampia vertigine
Dell occhio e del pensiero.
Beppo, il monello, sul clivio s arrampica;
La sua camicia brilla 10
Come neve. Io lo guardo, egli mi abbaglia&
Tutto esulta, sfavilla.
Letteratura italiana Einaudi 109
Giovanni Camerana - Poesie
a Vittorio Avondo
Guarda lo stagno livido,
Che confusi bagliori e che mistero!
Come nel fondo si spande il crepuscolo
Vermiglio e nero!
Disegna la boscaglia 5
Lontanamente il suo profilo immane;
Sembra un concilio di giganti, un orgia
Di cose strane.
Le basse nebbie allungansi
Come fantasmi e incombono sul denso 10
Stuolo di giunchi e sulla cupa requie
Del piano immenso;
Che dicon mai le nebbie,
Le basse nebbie ai giunchi taciturni?
Li preparano forse ai formidabili 15
Riti notturni?&
E sempre piú il crepuscolo
Si fa profondo, e la boscaglia è un ombra
Sempre piú bieca, e sempre piú la tènebra
Lo stagno ingombra. 20
Letteratura italiana Einaudi 110
Giovanni Camerana - Poesie
Sotto tre palmi di neve, il villaggio
Dorme il pesante suo sonno invernal;
Foschi abituri, chiesuola, orto ed alberi
Fanno nel bianco una macchia spettral.
Anima viva non passa, la neve 5
Non ha pedata, è un immenso candor.
Per l aria triste non passa il piú lieve
Suono, essa è muta, è un immenso torpor.
Cerco lo stagno& lo stagno è di ghiaccio,
E a fior del ghiaccio anche un gatto gelò. 10
Era un artista; il suo dorso nerissimo
Che bella nota in quel grigio formò!
Sotto tre palmi di neve, oh se anch io,
Come il villaggio, potessi dormir!
Dormir nell ombra, dormir nell oblio, 15
E lento lento affondarmi& e sparir!
Letteratura italiana Einaudi 111
Giovanni Camerana - Poesie
Folta è la neve
Sui nodi biechi dei tronchi e sui rami
Atteggiati da scheletro
Nel cielo buio e greve.
Laggiú i tugúri 5
Sonnecchiano di freddo e di tristezza;
Paion sepolcri e tumuli
I lor profili oscuri.
Torpido fuma
Un comignolo, il segno unico vivo; 10
Filo vago e nericcio
Sopra il fondo di bruma.
Vedi! è deserta
La strada, è tutta candida, e si perde
In mezzo alle casupole 15
Tortuosa ed incerta;
È bianca, è queta,
Fa pensare al Natale ed ai Re Magi;
Rivolge la memoria
Verso l infanzia lieta; 20
Verso le aurore
Traversate dai cento cherubini
Della speranza, e i rosei
Nimbi del primo amore;
Giorni lontani 25
Come una vela nel mare, e svaniti
Come fanno le nuvole
E i grandi echi montani;
Ed io ripenso
Letteratura italiana Einaudi 112
Giovanni Camerana - Poesie
Le precoci sepolte, e guardo i rami 30
Atteggiati da scheletro
Nel grigio umido e denso.
Torino, febbraio 1874.
Letteratura italiana Einaudi 113
Giovanni Camerana - Poesie
PSALTERIUM
a Francesco Gamba
Sul gotico leggío, nel mezzo al coro,
Sta l antico salterio in pergamena,
Mirabile lavoro
Di un frate del trecento
Che vi spese la sua vita serena 5
Miniando nella calma del convento
Le fulgide iniziali
Tutte piene di santi,
Di fiori e nimbi e monaci preganti.
Certo, raccolte l ali, 10
Mentre assiso ei pingea sotto la morbida
Luce dell alta ogiva, un cherubino
Gli soffiava nell anima
Placidamente il vago estro divino.
O frate del trecento, o verecondo 15
Genio, sfumato come un cirro a sera
Per il cielo del mondo,
Frate, il dí che stecchito,
Le mani giunte, la faccia di cera,
E del bruno tuo saio ancor vestito 20
Ti han messo in cataletto,
Quel dí fosti beato.
Ché ti fu tolto, al tempo sciagurato,
Udir sopra il diletto
Tuo libro, muta e forse conscia vittima, 25
Sbadigliando stuonar furiosamente
Gli obesi padri, e mescere
Al salmo i bassi del russar frequente.
Dormi sotto la tua lapide oscura,
Letteratura italiana Einaudi 114
Giovanni Camerana - Poesie
Povero frate! Oh dormi in pace! Un giorno 30
La livida figura
Di un curvo ebreo, nefasto
Nibbio dell arte, andrà vagando intorno
Cupidamente al tuo salterio, al casto
Amor della tua vita; 35
Poi sarà un bieco e vile
Baratto, e quella santa opra gentile
Per sempre alla romita
Ombra del coro verrà tolta, e ai mistici
Visi dipinti sulle vetriate. 40
Dormi, ah dormi in perpetuo,
Dormi sotto la tua lapide, o frate!
Settembre 187I.
Letteratura italiana Einaudi 115
Giovanni Camerana - Poesie
Quando eravam studenti di Pavia,
La pipa in bocca e il cappel sull orecchio
E s annegava la malinconia
Del diritto roman nel vino vecchio;
Quando in barba agli stoici ed ai pedanti 5
Si ridea di Lucrezia e si giurava
Che un museo di citrulli erano i Santi
E che Maria nel Cielo s annoiava;
Che il piú fulgido cielo era l azzurro
Di due pupille adolescenti e belle; 10
Che il cantíco piú dolce era il sussurro
Dei colloquii d amor sotto le stelle;
Quando s andava, moribondo il sole,
A veder nelle fosche praterie
Le imporporate gotiche chiesuole 15
In mezzo all eco dell avemmarie;
E fra il nero dei boschi, alla lontana,
Parea di rame livido il ponente;
Un incendio parea di qualche strana
Troia spettral, miraggio della mente; 20
Quando a piene bandiere, a tutte vele,
Si navigava per il mar del bello
E gli Argonauti l immortal Cibele
A conquistar guidava il sacro vello;
Il vello d oro della strofa lieta, 25
L idea profonda e pazza, il sogno immenso;
E si urtavan nell anima inquieta
La bestemmia e l amor, nebbia ed incenso;
Quando, come nel Fausto, in primavera,
Letteratura italiana Einaudi 116
Giovanni Camerana - Poesie
Sotto un ciel di smeraldi e nuvolette, 30
Sulle mura uscivam, gioconda schiera,
A dir versi e a guardar le giovinette;
E pensavam la bionda Margherita,
Pensavam la stanzuccia e l arcolaio,
E una campagna vaga, una romita 35
Calma fra i baci, il nido angusto e gaio;
Quando terribil come un idra, e fiero
Come lo squillo delle sette trombe,
L inno alla patria si tuonava e al nero
Dí della clade e alle gloriose tombe: 40
O malaria dell oggi, afa e cancrena,
O fortezze d allora, o poesia,
O scintillante poesia serena,
Quando eravam studenti di Pavia!&
Torino, 12 dicembre 1872.
Letteratura italiana Einaudi 117
Giovanni Camerana - Poesie
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La guardiana sedea nella verzura;
E filando, cantava. E ancor mi sento,
Come un eco, nell anima,
Di quella nenia il flebile lamento.
Nel paese, sull erba del sagrato, 25
Borbottando il breviario,
Passeggiava con lenta orma il curato.
Mi salutò; e sospeso il suo latino:
«Guardi, ei disse, là in faccia
Letteratura italiana Einaudi 105
Giovanni Camerana - Poesie
Quegli affreschi; li voglion di Luino». 30
Torino, maggio 1870.
Letteratura italiana Einaudi 106
Giovanni Camerana - Poesie
Il pioppo nell azzurro
È un vivo tremolío di grigio e argento;
Fa in mezzo ai rami il vento
Lento sussurro.
Per la marea dorata 5
Delle messi, olmi e noci hanno sembianza
Grave; la lontananza
Brilla infiammata.
Rosseggia il cascinale
Fra pianta e pianta; il muricciuol di creta 10
Piove una larva queta
Dentro il canale.
Dentro il canale, a riva,
Cinque bianche anitrelle in concistoro
Si dicono fra loro 15
L egloga estiva.
Verran le luccioline
Stassera, or pieno il prato è di farfalle:
Candide, glauche e gialle,
Grandi e piccine. 20
Al gaio torneamento
La libellula mesce il suo ronzío&
E il pioppo è un tremolío
Di grigio e argento.
Torino, maggio 1870.
Letteratura italiana Einaudi 107
Giovanni Camerana - Poesie
Nella fresca valletta è il bel frutteto
Ridente come un egloga,
Il bel frutteto che sembra il giardino
Mistico e queto
Dove pensa e passeggia il certosino. 5
Brilla sui rami delle curve piante,
Come una lieta grandine,
La profusione dei frutti maturi;
L erba olezzante
Accarezza nel prato i tronchi oscuri. 10
Oh armonie del silenzio e del riposo!
L erba, le nubi e gli alberi
Formano il coro; e candida e soletta,
Fra il misterioso
Fogliame, origlia e guarda la casetta; 15
La tranquilla casetta, il verecondo
Asilo, il romitorio!
La cella, il nido che sognasti tanto,
Quand eri al mondo,
Vergine mia che dormi in camposanto!& 20
Letteratura italiana Einaudi 108
Giovanni Camerana - Poesie
a Vittorio Avondo
Sul cretoso declivio a piombo sfolgora
Il sol meridïano;
Profilo giallo che spicca in sul diafano
Orizzonte lontano.
Tanto azzurrino è il cielo e tanto limpido 5
Che lo diresti nero;
Baccanal di cobalto, ampia vertigine
Dell occhio e del pensiero.
Beppo, il monello, sul clivio s arrampica;
La sua camicia brilla 10
Come neve. Io lo guardo, egli mi abbaglia&
Tutto esulta, sfavilla.
Letteratura italiana Einaudi 109
Giovanni Camerana - Poesie
a Vittorio Avondo
Guarda lo stagno livido,
Che confusi bagliori e che mistero!
Come nel fondo si spande il crepuscolo
Vermiglio e nero!
Disegna la boscaglia 5
Lontanamente il suo profilo immane;
Sembra un concilio di giganti, un orgia
Di cose strane.
Le basse nebbie allungansi
Come fantasmi e incombono sul denso 10
Stuolo di giunchi e sulla cupa requie
Del piano immenso;
Che dicon mai le nebbie,
Le basse nebbie ai giunchi taciturni?
Li preparano forse ai formidabili 15
Riti notturni?&
E sempre piú il crepuscolo
Si fa profondo, e la boscaglia è un ombra
Sempre piú bieca, e sempre piú la tènebra
Lo stagno ingombra. 20
Letteratura italiana Einaudi 110
Giovanni Camerana - Poesie
Sotto tre palmi di neve, il villaggio
Dorme il pesante suo sonno invernal;
Foschi abituri, chiesuola, orto ed alberi
Fanno nel bianco una macchia spettral.
Anima viva non passa, la neve 5
Non ha pedata, è un immenso candor.
Per l aria triste non passa il piú lieve
Suono, essa è muta, è un immenso torpor.
Cerco lo stagno& lo stagno è di ghiaccio,
E a fior del ghiaccio anche un gatto gelò. 10
Era un artista; il suo dorso nerissimo
Che bella nota in quel grigio formò!
Sotto tre palmi di neve, oh se anch io,
Come il villaggio, potessi dormir!
Dormir nell ombra, dormir nell oblio, 15
E lento lento affondarmi& e sparir!
Letteratura italiana Einaudi 111
Giovanni Camerana - Poesie
Folta è la neve
Sui nodi biechi dei tronchi e sui rami
Atteggiati da scheletro
Nel cielo buio e greve.
Laggiú i tugúri 5
Sonnecchiano di freddo e di tristezza;
Paion sepolcri e tumuli
I lor profili oscuri.
Torpido fuma
Un comignolo, il segno unico vivo; 10
Filo vago e nericcio
Sopra il fondo di bruma.
Vedi! è deserta
La strada, è tutta candida, e si perde
In mezzo alle casupole 15
Tortuosa ed incerta;
È bianca, è queta,
Fa pensare al Natale ed ai Re Magi;
Rivolge la memoria
Verso l infanzia lieta; 20
Verso le aurore
Traversate dai cento cherubini
Della speranza, e i rosei
Nimbi del primo amore;
Giorni lontani 25
Come una vela nel mare, e svaniti
Come fanno le nuvole
E i grandi echi montani;
Ed io ripenso
Letteratura italiana Einaudi 112
Giovanni Camerana - Poesie
Le precoci sepolte, e guardo i rami 30
Atteggiati da scheletro
Nel grigio umido e denso.
Torino, febbraio 1874.
Letteratura italiana Einaudi 113
Giovanni Camerana - Poesie
PSALTERIUM
a Francesco Gamba
Sul gotico leggío, nel mezzo al coro,
Sta l antico salterio in pergamena,
Mirabile lavoro
Di un frate del trecento
Che vi spese la sua vita serena 5
Miniando nella calma del convento
Le fulgide iniziali
Tutte piene di santi,
Di fiori e nimbi e monaci preganti.
Certo, raccolte l ali, 10
Mentre assiso ei pingea sotto la morbida
Luce dell alta ogiva, un cherubino
Gli soffiava nell anima
Placidamente il vago estro divino.
O frate del trecento, o verecondo 15
Genio, sfumato come un cirro a sera
Per il cielo del mondo,
Frate, il dí che stecchito,
Le mani giunte, la faccia di cera,
E del bruno tuo saio ancor vestito 20
Ti han messo in cataletto,
Quel dí fosti beato.
Ché ti fu tolto, al tempo sciagurato,
Udir sopra il diletto
Tuo libro, muta e forse conscia vittima, 25
Sbadigliando stuonar furiosamente
Gli obesi padri, e mescere
Al salmo i bassi del russar frequente.
Dormi sotto la tua lapide oscura,
Letteratura italiana Einaudi 114
Giovanni Camerana - Poesie
Povero frate! Oh dormi in pace! Un giorno 30
La livida figura
Di un curvo ebreo, nefasto
Nibbio dell arte, andrà vagando intorno
Cupidamente al tuo salterio, al casto
Amor della tua vita; 35
Poi sarà un bieco e vile
Baratto, e quella santa opra gentile
Per sempre alla romita
Ombra del coro verrà tolta, e ai mistici
Visi dipinti sulle vetriate. 40
Dormi, ah dormi in perpetuo,
Dormi sotto la tua lapide, o frate!
Settembre 187I.
Letteratura italiana Einaudi 115
Giovanni Camerana - Poesie
Quando eravam studenti di Pavia,
La pipa in bocca e il cappel sull orecchio
E s annegava la malinconia
Del diritto roman nel vino vecchio;
Quando in barba agli stoici ed ai pedanti 5
Si ridea di Lucrezia e si giurava
Che un museo di citrulli erano i Santi
E che Maria nel Cielo s annoiava;
Che il piú fulgido cielo era l azzurro
Di due pupille adolescenti e belle; 10
Che il cantíco piú dolce era il sussurro
Dei colloquii d amor sotto le stelle;
Quando s andava, moribondo il sole,
A veder nelle fosche praterie
Le imporporate gotiche chiesuole 15
In mezzo all eco dell avemmarie;
E fra il nero dei boschi, alla lontana,
Parea di rame livido il ponente;
Un incendio parea di qualche strana
Troia spettral, miraggio della mente; 20
Quando a piene bandiere, a tutte vele,
Si navigava per il mar del bello
E gli Argonauti l immortal Cibele
A conquistar guidava il sacro vello;
Il vello d oro della strofa lieta, 25
L idea profonda e pazza, il sogno immenso;
E si urtavan nell anima inquieta
La bestemmia e l amor, nebbia ed incenso;
Quando, come nel Fausto, in primavera,
Letteratura italiana Einaudi 116
Giovanni Camerana - Poesie
Sotto un ciel di smeraldi e nuvolette, 30
Sulle mura uscivam, gioconda schiera,
A dir versi e a guardar le giovinette;
E pensavam la bionda Margherita,
Pensavam la stanzuccia e l arcolaio,
E una campagna vaga, una romita 35
Calma fra i baci, il nido angusto e gaio;
Quando terribil come un idra, e fiero
Come lo squillo delle sette trombe,
L inno alla patria si tuonava e al nero
Dí della clade e alle gloriose tombe: 40
O malaria dell oggi, afa e cancrena,
O fortezze d allora, o poesia,
O scintillante poesia serena,
Quando eravam studenti di Pavia!&
Torino, 12 dicembre 1872.
Letteratura italiana Einaudi 117
Giovanni Camerana - Poesie
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